AISPA, la Anglo-Italian Society for the Protection of Animals, è un’organizzazione no-profit con sede nel Regno Unito. Fondata nel 1952, dopo la morte del pioniere del benessere animale Leonard Hawksley, questa organizzazione ha dedicato la sua esistenza a migliorare le condizioni degli animali selvatici e domestici in Italia e nel mondo.
Tutto ebbe inizio nel 1890, quando Leonard Hawksley, un giovane inglese di appena vent’anni, intraprese un viaggio in Italia, ignaro del ruolo che il destino gli avrebbe riservato. Non sapeva che sarebbe stato ricordato come uno dei pionieri della protezione degli animali in questo Paese. Arrivato a Napoli, scoprì presto le crudeltà che venivano inflitte agli animali in quel periodo. Cavalli e muli venivano costantemente maltrattati, costretti a lavorare con imboccature rinforzate con chiodi e brutalmente picchiati.
Fu lì che Hawksley decise di iniziare la sua missione riformatrice, trasformando la “Società Napoletana contro la Crudeltà verso gli Animali” nella “Società Napoletana per la Protezione degli Animali”, assumendone infine la leadership nel 1909. Già nel 1901, qualche anno prima, aveva organizzato un gruppo di 40 ispettori a Roma, con il compito di viaggiare principalmente nelle campagne per verificare le condizioni degli animali.
Il suo attivismo non passò inosservato in Italia, e Hawksley affrontò molte sfide, tra cui l’ostacolo della criminalità organizzata. Non era solo un attivista; si distinse come un brillante riformatore che lottò per anni per l’introduzione di leggi a tutela degli animali. Nel 1912 assistette all’approvazione di una legge che vietava gli sport violenti e, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, giocò un ruolo fondamentale nella fondazione della Croce Blu Italiana e di 22 ospedali veterinari. Lavorò instancabilmente sul campo per salvare migliaia di cavalli e muli utilizzati in guerra.
Il prezzo che Hawksley pagò per le sue lunghe battaglie fu molto alto, e nel 1931, esausto, decise di tornare in Inghilterra, dove morì nel 1948. In Italia lasciò un’importante eredità, con 22 associazioni per la protezione degli animali fondate da lui o con il suo prezioso contributo.
Quando gli chiedevano perché avesse dedicato tanto agli animali in un Paese che non era il suo, Hawksley rispondeva sempre: “gli animali non hanno nazionalità”. Nel 1952, la “Hawksley Society for the Protection of Animals and Birds in Italy” divenne la “Anglo-Italian Society for the Protection of Animals”, e il suo spirito pionieristico continua a vivere in questa organizzazione ancora oggi.
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