L’Ogham, conosciuto anche come Ogam nella moderna ortografia anglicizzata, è ancora oggi visto come uno dei maggiori enigmi della storia celtica, poiché rappresenta un’ antica forma scritta utilizzata tra il V e il IX secolo in Irlanda e in alcune parti del Regno Unito.
Questo alfabeto, considerato il primo prodotto intellettuale del popolo irlandese, si presenta come un intrigante mosaico di cultura, linguaggio e spiritualità che ha resistito al trascorrere dei secoli ed è arrivato fino a noi, persino qui, in Italia, precisamente in Sardegna.
L’origine dell’Ogham si intreccia con leggende e miti, simili tra loro, che rendono lo studio delle sue origini ancora più complicato.
Si narra infatti che, al momento della creazione dell’uomo, Dio abbia generato molte lingue diverse per impedire una comunicazione universale, scongiurando così il rischio di una ribellione contro di lui. Allora la comunità irlandese, desiderosa di creare una lingua unica e superiore a tutte le altre, prese ispirazione da elementi latini e greci per creare i caratteri che formano l’Ogham.
Formato da una serie di linee o tacche su una linea centrale, questo alfabeto misterioso rappresenta ancora oggi un capolavoro di ingegno linguistico mai visto prima!
Ma da dove viene questo nome particolare?
Diciamo subito che l’etimologia del termine Ogam o Ogham rimane tuttora avvolta nel mistero, esattamente come le sue origini. Una possibile origine dal termine potrebbe derivare dalla parola irlandese og-uaim, che significa “punto-seam,” facendo riferimento alla cucitura creata dalla punta di un’arma affilata. Un’altra possibilità è che questo termine derivi dal nome del dio irlandese Ogma, padre della conoscenza e della poesia.
Più unico di altri sistemi, questo particolare gruppo di lettere si differenzia da tutti gli altri per il fatto di essere una lingua principalmente scritta, piuttosto che parlata. Questo dettaglio lo rende una pietra miliare nella storia della scrittura irlandese, con le prime tracce che risalgono al IV secolo.
Curiosamente, l’Ogham è noto anche come l’Alfabeto degli Alberi, in quanto sei dei suoi caratteri sono intitolati a diverse specie arboree. Questa peculiarità riflette la profonda connessione dei Celti con la natura, in quanto essi consideravano gli alberi come luoghi sacri che custodivano gli spiriti dei defunti. L’Ogham diventa così un ponte tra il mondo umano e il regno naturale, un’espressione di saggezza e connessione con la terra.
Nei manoscritti, come ho già accennato, l’Ogham si manifesta attraverso una serie di linee o trattini lungo una linea centrale, ma il suo vero tratto distintivo è la sua “angolarità”, che si contrappone alle caratteristiche forme curve dell’alfabeto moderno. Le pietre su cui avvenivano le iscrizioni, utilizzate come supporto per l’Ogham, erano di forma rettangolare, e le lettere venivano incise su entrambi I lati, con l’angolo che faceva da fulcro all’iscrizione.
L’utilizzo dell’Ogham si concentrava principalmente sulla registrazione dei nomi, contraddistinto dall’antica usanza di seppellire il proprietario di un appezzamento di terra ai confini della sua proprietà, con una pietra Ogham a testimoniare la sua identità e la sua eredità. In questo modo, queste pietre divennero importanti indizi di possesso delle terre ancestrali, un legame tangibile con il passato.
Tre distinti periodi caratterizzano l’evoluzione dell’Ogham: Monumental Ogham, Manuscript Ogham e Scholastic Ogham. Il Monumental Ogham, inciso su legno e pietra, dominò tra il V e il VII secolo, fungendo da testimonianza tangibile di questa antica scrittura. Il Manuscript Ogham, più tardo, si diffuse tra il IX e il XVI secolo, trasformando le iscrizioni in testo scritto. Infine, lo Scholastic Ogham, in uso dal XVI secolo fino ai giorni nostri, si caratterizza per l’espansione dell’alfabeto con l’aggiunta di cinque nuovi caratteri.
La disposizione delle iscrizioni Ogham su pietra o legno seguivano due modalità diverse: verticalmente, dal basso verso l’alto per le pietre, e orizzontalmente, da sinistra a destra per i manoscritti. Le pietre Ogham, concentrate in Irlanda e sparse in altre regioni come la Scozia, l’Isola di Man, il Galles e persino la nostra meravigliosa Sardegna costituiscono oggi una preziosa testimonianza del passato celtico.
Ad esempio, l’analisi etimologica di alcuni termini Ogham, come “FABA,” collegato alla parola sarda “fabariu” (terreno con fave), suggerisce un legame profondo tra l’Ogham e la lingua sarda, rafforzando l’ipotesi di una presenza di questo alfabeto nella nostrana antica civiltà.
Questo continuo legame tra culture differenti, tra l’umano e il divino, tra la scrittura e la spiritualità, conferisce all’Ogham un ruolo unico nella storia delle lingue scritte. In un mondo sempre più moderno, l’Ogham persiste come testimonianza eloquente di un passato ricco di simbolismo, connessione con la natura e profonda saggezza celtica.
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Abstract – The Ogham, also known as Ogam in modern anglicized spelling, is still regarded today as one of the major mysteries of Celtic history, as it represents an ancient written form used between the 5th and 9th centuries in Ireland and some parts of the United Kingdom. This alphabet, considered the first intellectual creation of the Irish people, stands as an intriguing mosaic of culture, language, and spirituality that has endured through the centuries and has reached us, even here, in Italy, specifically in Sardinia