Per il secondo appuntamento della nostra rubrica “Design R-evolution”, siamo tornati indietro di quasi 200 anni per scoprire una sedia senza nome né grandi pretese, ma che al tempo fu semplicemente contrassegnata da un numero: la sedia n. 14.
Nonostante la sua modestia e anonimità iniziali, questa sedia si è trasformata in breve tempo in una presenza gigantesca nella storia dell’arredamento.
Sedia N. 14 Thonet
Era il 1830 quando Michael Thonet (Boppard 1796 – Vienna 1871), ebanista specializzato in tarsie geometriche, iniziò i suoi esperimenti sul legno curvato per la fabbricazione di sedie.
Dopo anni di ricerca e sperimentazione, nel 1841 riuscì a brevettare un rivoluzionario processo di lavorazione, denominato curvatura a vapore: trattando liste di legno di faggio a vapore o bollendole in acqua e colla, si riusciva ad ottenere in maniera economica un innovativo materiale di grande leggerezza, flessibilità e durata.
Nel 1849 si stabilì a Vienna, dove diede vita ad una fabbrica per la produzione di oggetti di arredo che si contraddistinsero da subito per il loro disegno semplice e lineare.
La sua ricerca tecnologica durata quasi vent’anni sfociò nel 1860 nel disegno della N. 14, pensata come sedia da bistrot, realizzata con elementi di faggio massello magistralmente curvati.
La sedia No. 14 di Thonet si componeva semplicemente di sei pezzi di legno curvati a vapore, dieci viti e due dadi, il che la rendeva ideale per la produzione in serie da parte di operai non specializzati. Inoltre, poteva essere smontata per ridurre lo spazio occupato durante il trasporto.
Questa sedia è stata un simbolo di sostenibilità fin dai suoi inizi: il suo design è stato concepito per utilizzare la quantità minima di materiali necessari, riducendo così al minimo l’impatto sull’ambiente. Grazie alla produzione in serie, è stato possibile ottenere un equilibrio tra qualità, durabilità ed economicità, rendendola accessibile a tutti.
Oltre all’estetica straordinariamente affascinante, la N. 14 offriva anche un grande confort: la curvatura dello schienale e della seduta, unita alla struttura in legno flessibile, conferiva una sensazione unica di comodità, rendendo l’esperienza di seduta estremamente piacevole.
Grazie alla sua semplicità e versatilità, la sedia n. 14 divenne un grande successo commerciale, tanto che oltre 50 milioni di esemplari sono stati prodotti fino ad oggi.
Nel corso di questi due secoli, la sua forma curva e sinuosa si è adattata perfettamente agli interni di vari stili, dall’Art Nouveau al modernismo, diventando un’icona del design non solo per la sua indiscutibile bellezza, ma anche per il suo ruolo nel rivoluzionare il concetto stesso di progettazione e fabbricazione dei mobili
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Arch. Alessandra G.
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