Il Fast Fashion è un settore che comporta problematiche importanti in termini di impatto ambientale e sull’economia circolare. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le principali caratteristiche.
La svolta della Fast Fashion
Si sente spesso parlare di Fast Fashion e delle sue potenzialità come forma di investimento imprenditoriale. Da un punto di vista concettuale si tratta di un segmento a sé stante della moda improntato su tre principali caratteristiche: bassa qualità dei capi, prezzi di vendita ridotti e lancio di più collezioni nel corso di un anno. Parliamo, dunque, di una pratica che si basa soprattutto sulla quantità perché il guadagno sul singolo articolo è davvero minimo. Potrebbe apparire come una svolta verso il futuro tenendo conto che negli ultimi 20 anni la popolazione mondiale è cresciuta di circa il 20%. Infatti, oggi rispetto al passato c’è una maggiore richiesta di capi di abbigliamento e, peraltro, non tutti possono permettersi i prezzi delle più importanti griffe. Purtroppo, questo concetto di fare impresa ha delle ricadute non di poco conto in termini di sostenibilità e sull’economia circolare. Non a caso è stata istituita un’associazione, la Green Consumption Pledge, alla quale hanno aderito grandi marchi globali con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sull’ambiente. Il settore dell’abbigliamento, infatti, è quello che impone problematiche di non poco conto come la questione del Carboon Footprint e la produzione di scarto destinata alla discarica e allo smaltimento con relativi costi per la comunità.
Il Concetto di Fast Fashion
Il fast fashion si riferisce a un modello di produzione e distribuzione che si basa sulla produzione rapida e economica di capi di abbigliamento di tendenza. Le aziende di fast fashion producono collezioni di moda che seguono da vicino le ultime tendenze, spingendo continuamente nuovi prodotti sul mercato a un ritmo accelerato. Questo modello consente alle aziende di rispondere rapidamente alle richieste dei consumatori e di mantenere costantemente fresca e interessante l’offerta di prodotti. Dal punto di vista economico, il fast fashion ha avuto un impatto significativo sull’industria tessile e sulla globalizzazione dell’economia. Ha reso la moda più accessibile a un pubblico più ampio, abbassando i prezzi e democratizzando il settore. Tuttavia, ha anche portato a una maggiore volatilità nei mercati e a una concorrenza feroce tra le aziende. Le aziende di fast fashion sono costantemente alla ricerca di nuovi modi per distinguersi e attirare i consumatori, spesso a discapito della qualità e della sostenibilità.
L’impatto della Fast Fashion sul pianeta
Nonostante i vantaggi economici, il fast fashion ha anche suscitato preoccupazioni per il suo impatto sociale e ambientale. Le condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili sono spesso precarie, con salari bassi e lunghe ore di lavoro. Inoltre, il modello di consumo veloce del fast fashion ha contribuito a un aumento dei rifiuti tessili e alla distruzione dell’ambiente. Il settore della moda è diventato uno dei principali inquinanti del mondo, con la produzione di abbigliamento che contribuisce in modo significativo alla crisi ambientale globale
Il sistema del fast fashion ha rivoluzionato l’intera catena del valore dell’industria della moda. Le aziende di fast fashion si affidano a una combinazione di produzione su larga scala, outsourcing internazionale e distribuzione efficiente per mantenere i costi bassi e massimizzare i profitti. Questo approccio ha portato a una pressione costante sui fornitori per ridurre i costi e accelerare i tempi di produzione, spesso a discapito delle condizioni di lavoro e dell’etica aziendale.
L’impatto ambientale della Fast Fashion è senza precedenti. Infatti, a fronte di un aumento del 20% della popolazione c’è stato un raddoppio della produzione dei capi di abbigliamento. Questo è dovuto essenzialmente al segmento della Fast Fashion e i risultati sono davvero incredibili perché si parla di un innalzamento delle vendite del 60% rispetto ai livelli dell’anno 2000. L’aumento della proposta è ascrivibile alla presentazione, nel corso dello stesso anno, di molte più collezioni rispetto a quanto avveniva in passato. La clientela vuole grande varietà di taglie e la conseguenza è che alla fine dell’anno c’è un invenduto dell’85% che richiede costi ambientali ed economici per lo smaltimento.
Le differenze di impatto ambientale e di costi delle fibre naturali e sintetiche
L’impatto ambientale e le ricadute sull’economia circolare del settore della Fast Fashion potrebbero, a prima vista, essere influenzati dalla tipologia di materiali utilizzati per la realizzazione degli abiti. In particolare, l’interrogativo è: ci sono delle differenze tra le fibre naturali e quelle sintetiche? In realtà entrambe sono deleterie per l’ambiente. Gli articoli in fibre naturali vengono realizzati con materie prime come il cotone che richiede enormi sprechi di risorse per la produzione. Infatti, i campi coltivati a cotone necessitano di un elevato utilizzo di acqua e richiedono il 16% di tutti i pesticidi adoperati nel settore dell’agricoltura. Per le fibre sintetiche è necessario fare un distinguo tra fibre semi sintetiche e completamente sintetiche. Le prime sono dei materiali naturali trattati con dei processi chimici che prevedono l’utilizzo di sostanze ad alto impatto come nel caso dell’acido solforico. La questione non è tanto legata alla trasformazione chimica che avviene durante la lavorazione quanto al processo di disboscamento che richiede. Le fibre sintetiche come il nylon e il poliestere sono comunque derivate dal petrolio e quindi si rendono necessari dei processi di estrazione del greggio. C’è poi il discorso legato al consumo dell’acqua perché bisogna effettuare degli approfonditi lavaggi. Insomma, il settore dell’abbigliamento richiede uno spreco importante di risorse ambientali ed economiche.
Sfide e Opportunità
Nonostante le sfide, il settore del fast fashion offre anche opportunità per l’innovazione e il cambiamento positivo. Molte aziende stanno adottando politiche più sostenibili e trasparenti, cercando di ridurre l’impatto ambientale e migliorare le condizioni di lavoro lungo la catena di approvvigionamento. Allo stesso tempo, i consumatori stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza della moda etica e sostenibile, spingendo le aziende a rispondere con prodotti e pratiche più responsabili.
Il sistema del fast fashion ha avuto un impatto profondo sull’industria della moda e sull’economia globale nel suo insieme. Ha cambiato il modo in cui produciamo, consumiamo e pensiamo alla moda, portando con sé una serie di implicazioni economiche, sociali ed ambientali. Mentre il fast fashion continua a prosperare, è essenziale affrontare le sfide che presenta e lavorare verso un futuro più sostenibile e etico per l’industria della moda e per il mondo nel suo complesso.
Ig – @fairness_mag