Quante volte, leggendo un testo che parla delle origini di certi modi di dire, ti sei chiesto se ciò che stavi leggendo fosse veramente legato al campo della ‘linguistica’ o se fosse più strettamente connesso alla conoscenza ‘culturale’?
Nelle ultime settimane, soprattutto con alcuni testi come quello sul motto “Ci metterei la mano sul fuoco”, mi è stato detto che, forse, più che appartenere alla linguistica, quel testo sembrava più legato alla storia e quindi, in generale, a una sezione che si occupa di Cultura. In effetti, una delle sfide più affascinanti della linguistica moderna è proprio il tentativo di spiegare fenomeni linguistici apparentemente inspiegabili, come i modi di dire e le espressioni idiomatiche che usiamo quotidianamente senza conoscere pienamente le loro origini o i loro significati più profondi. Tuttavia, attraverso l’analisi linguistica, è possibile scoprire le radici storiche e culturali di questi fenomeni, gettando nuova luce sulla loro natura e diffusione all’interno del tessuto linguistico.
Cos’è esattamente la Linguistica?
Secondo la definizione disponibile nel dizionario Collins, la linguistica è “la scienza del linguaggio, che include fonetica, fonologia, morfologia, sintassi e semantica: a volte suddivisa in linguistica descrittiva, storica, comparativa, teorica e geografica.”
Attraverso lo studio della linguistica, possiamo quindi esplorare le connessioni tra lingua e società, scoprendo come le espressioni linguistiche riflettano e influenzino le dinamiche culturali di una determinata comunità.
La linguistica è una disciplina veramente affascinante che ci permette di esplorare e comprendere le meraviglie del linguaggio umano, quel dono straordinario che ci distingue in modo così straordinario dalle altre specie viventi. È una scienza le cui radici risiedono nelle antiche riflessioni filosofiche sull’origine e la natura del linguaggio, risalenti a molti secoli fa.
In effetti, nell’antica Grecia, grandi pensatori come Platone nel suo famoso Cratilo e Aristotele nella sua illuminante Poetica iniziarono a riflettere profondamente sul legame inestricabile tra parole e significati, sulla complessa struttura delle lingue e sulla straordinaria capacità umana di comunicare attraverso il linguaggio. Questi primi, preziosi spunti seminarono i semi fertili da cui la linguistica moderna sarebbe fiorita trionfalmente secoli dopo.
Fu solo nel XIX secolo, tuttavia, che la linguistica emerse come disciplina autonoma, grazie all’inestimabile lavoro pionieristico di studiosi brillanti come Ferdinand de Saussure, giustamente considerato il padre fondatore della linguistica contemporanea. Nel suo famoso e illuminante Corso di linguistica generale, Saussure gettò le solide fondamenta per una nuova concezione rivoluzionaria del linguaggio, identificando chiaramente i suoi componenti fondamentali – il significante e il significato – e sottolineando con forza l’importanza del sistema linguistico come struttura autonoma, dotata di proprie regole interne.
Negli anni successivi, il mondo affascinante della linguistica si è progressivamente arricchito, accogliendo i preziosi contributi di varie scuole di pensiero autorevoli e studiosi sempre più raffinati.
Noam Chomsky, ad esempio, nei suoi capolavori Strutture sintattiche e Aspetti della teoria della sintassi, ha definitivamente rivoluzionato il modo di concepire l’acquisizione e la struttura stessa del linguaggio, introducendo il concetto di una “grammatica universale” innata negli esseri umani.
Oggi, la linguistica si è ramificata in numerose aree affascinanti, dalla fonetica alla semantica, dalla pragmatica alla sociolinguistica, offrendo una visione sempre più completa e articolata del fenomeno linguistico. Grazie ai suoi straordinari progressi, siamo in grado di comprendere meglio non solo la struttura e il funzionamento delle lingue più diverse, ma anche il ruolo fondamentale del linguaggio nell’evoluzione e nell’identità culturale profonda dell’umanità.
Immergersi nello studio di questa scienza è come intraprendere un viaggio di scoperta veramente affascinante nelle radici più profonde e antiche della nostra umanità, un’avventura avvincente che ci permette di apprezzare appieno la straordinaria complessità e versatilità del linguaggio.
Inoltre, attraverso questa disciplina, possiamo esplorare l’evoluzione affascinante delle lingue nei secoli, comprendendo come siano in costante trasformazione, rispondendo alle mutevoli esigenze comunicative delle diverse culture e società. Allo stesso tempo, la linguistica ci aiuta a comprendere meglio il ruolo essenziale del linguaggio nell’identità e nell’esperienza umana, come strumento indispensabile per esprimere pensieri, emozioni e visioni del mondo.
Dalla fonetica alla morfologia, dalla sintassi alla pragmatica, la linguistica ci permette di addentrarci in un mondo affascinante di regole, strutture e dinamiche complesse, ma profondamente legate alla nostra esperienza quotidiana. È una disciplina che ci invita a guardare al linguaggio con occhi nuovi, scoprendo la sua ricchezza, bellezza e potenza espressiva.
Possiamo quindi dire che, sì, quando ci si addentra nella linguistica, si può anche parlare di cultura, perché, come abbiamo visto, essa collega le azioni del nostro passato remoto a quelle del presente, poiché nel linguaggio, così come nella materia, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, come diceva Lavoisier.
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