Abbiamo sempre detto che la Linguistica si occupa (anche) di comunicazione, ma chi ha detto che questa avviene soltanto attraverso il linguaggio?
Tutto ciò che serve a trasmettere un pensiero, un’idea o uno stato d’animo è comunicazione, anche le Emozioni.
A tal proposito, visto il grande successo ai botteghini e alle numerose recensioni positive, ho pensato di approfondire proprio il mondo delle metafore linguistiche che si celano dietro alle Emozioni, protagoniste assolute del film di animazione Pixar Inside Out 2.
Nonostante possa sembrare una mera opera di intrattenimento, in realtà, guardandola più da vicino, essa si rivela una vera e propria miniera d’oro per gli studiosi di linguistica cognitiva, soprattutto grazie ai numerosi esempi che confermano come le metafore linguistiche siano profondamente radicate nella nostra esperienza emotiva e mentale.
Fin dalla sua uscita, infatti, il franchise di Inside Out ha affascinato il pubblico per la sua capacità di dare forma visiva e narrativa ai processi interiori della mente umana. Attraverso il viaggio della giovane protagonista Riley, il film originale esplorava in modo creativo come le emozioni principali – gioia, tristezza, paura, rabbia e disgusto – interagiscono e si sviluppano durante l’infanzia. Il sequel, Inside Out 2, si spinge oltre, affrontando le sfide emotive e cognitive dell’adolescenza.
Ciò che rende il film così intrigante dal punto di vista linguistico è il modo in cui utilizza le metafore per rendere accessibili e comprensibili i meccanismi astratti della mente. Come sottolineato dai linguisti cognitivi George Lakoff e Mark Johnson, in effetti le metafore non sono semplici figure retoriche, ma veri e propri strumenti concettuali attraverso cui strutturiamo il nostro pensiero e la nostra esperienza del mondo.
Una delle metafore centrali del film è LE EMOZIONI SONO ENTITÀ FISICHE. Nell’immaginario di Inside Out 2, le emozioni principali sono rappresentate quindi come personaggi animati che abitano la mente della protagonista. Questa metafora visiva ci permette di concettualizzare le emozioni come vere e proprie “forze” che interagiscono e influenzano il nostro comportamento.
Ad esempio, quando la protagonista Riley si trova a dover affrontare una sfida emotiva, vediamo le sue emozioni “entrare in conflitto” e “lottare per il controllo”. Questa metafora LE EMOZIONI SONO ENTITÀ IN CONFLITTO ci aiuta a comprendere meglio la dinamica interiore della vita emotiva, rendendola più tangibile e accessibile.
Un’altra metafora fondamentale del film è LA MENTE È UN LUOGO FISICO.
La mente di Riley è raffigurata come un vero e proprio quartier generale interno, con sale di controllo, memorie a lungo termine e altri spazi mentali. Questa metafora ci permette di concettualizzare il funzionamento della mente in termini più concreti e tangibili, facilitando la nostra comprensione di processi altrimenti astratti.
Inoltre, il film utilizza metafore legate al linguaggio e alla comunicazione. Quando le emozioni di Riley entrano in conflitto, si dice che non riescono a comunicare tra loro. Questa metafora LE EMOZIONI SONO ENTITÀ CHE COMUNICANO ci aiuta a comprendere meglio la dinamica interiore della vita emotiva.
Queste metafore visive e linguistiche non sono semplici orpelli narrativi, ma riflettono il modo in cui il nostro sistema concettuale ordinario è fondamentalmente di natura metaforica, come sottolineato dai linguisti. Attraverso di esse, il film riesce a dare forma e significato a concetti astratti, rendendoli più accessibili e comprensibili per il pubblico.
Ma le metafore presenti in “Inside Out 2” non si limitano a facilitare la nostra comprensione dei processi mentali ed emotivi. In realtà, esse ci offrono anche uno spunto di riflessione prezioso per gli studi di linguistica cognitiva, aprendo finestre sulla complessità del linguaggio e del pensiero umano.
Ad esempio, il film ci invita a riflettere su come le metafore influenzino la nostra percezione e la nostra esperienza delle emozioni che qui vengono rese concrete dandogli una forma e una voce umana. Quando concepiamo le emozioni come “entità fisiche”, tendiamo a pensarle come qualcosa di esterno a noi, che possiamo controllare o gestire. Questa nuova concezione, questo diverso modo di approcciarci al nostro universo emozionale, può avere implicazioni significative su come decidiamo di comprendere e affrontare la nostra vita emotiva.
E’ per questo che Inside Out 2 si rivela un prezioso strumento di indagine per gli studiosi di linguistica cognitiva, offrendo una finestra privilegiata sulla profonda interconnessione tra linguaggio, pensiero ed esperienza umana. Attraverso l’utilizzo magistrale delle metafore, il film ci invita a riflettere su come il nostro sistema concettuale sia plasmato dal linguaggio, influenzando in modo significativo il modo in cui percepiamo, comprendiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda.
E, se non l’avete già fatto, correte a vedere il film al cinema: dopo questo articolo vedrete tutto con occhi diversi!
Ig – @fairness_mag