Cari lettori affamati di novità, e purtroppo non solo di quelle culinarie di qualità, eccoci qui a commentare (ne avrete già sentito ampiamente parlare) l’ultimo colpo di genio in arrivo dal regno del fast food internazionale: gli Spaghetti alla Carbonara in lattina.
Avete letto bene, non è uno scherzo di pessimo gusto! Il colosso americano #Heinz ha deciso che la sacra tradizione della carbonara – quel piatto che fa scendere una lacrima di commozione al solo pensiero di guanciale croccante e pecorino romano – è pronta per essere… inscatolata.
Ma niente paura, basta aprire la lattina, scaldare nel microonde e voilà, la carbonara è servita! Il tutto per la modica cifra di 2,50 sterline. Un prezzo onesto, direte voi, per un’esperienza gastronomica che ci regala il brivido della rapidità e la gioia di non dover nemmeno accendere i fornelli.
Eppure, come non riconoscere il genio che si cela dietro questa invenzione?
La Generazione Z, eternamente in corsa tra un video su TikTok e l’altro, non ha tempo per frullare uova e sbattere il guanciale in padella. Ma la domanda che ci sorge spontanea è: è davvero questa la cucina che vogliamo esportare nel mondo come simbolo del nostro Made in Italy?
Perché sì, signori, qui non si parla solo di una lattina, ma di una tradizione, di una cultura millenaria che viene compressa in un formato pronto all’uso come fosse un pacchetto di patatine. La cucina italiana è molto più di un elenco di ingredienti assemblati insieme: è amore, dedizione, rispetto per la materia prima. E quando parliamo di carbonara, non ci riferiamo certo a una salsa cremosa non meglio identificata che, tra parentesi, nel 90% dei casi include la panna (orrore!).
La carbonara, quella vera, è una poesia di sapori che non dovrebbe mai, e dico mai, essere svilita a livello di “pasto pronto”. Ora, immaginiamo lo sguardo confuso di un turista inglese che, aprendo la sua lattina, pensa di assaporare un’autentica esperienza italiana. Ah, se solo potesse sapere che quella lattina è distante da Roma quanto il Re Carlo da una piadina.
Ma non disperiamo. Questo è solo l’ultimo episodio di una lunga saga di “reinterpretazioni” culinarie che ci ha già regalato abomini come la pizza con l’ananas e i tortellini ripieni di salsa barbecue. C’è una lezione, però, che possiamo imparare da tutto questo: la cucina italiana ha bisogno di essere protetta e tutelata. E non solo nelle nostre cucine, ma in ogni angolo del mondo dove qualcuno osa chiamare “carbonara” un composto pronto a microonde.
Quindi, care nonne d’Italia, tenete strette le vostre ricette segrete e continuate a tramandare i veri sapori del nostro Paese. Perché di lattine, ne possiamo anche fare a meno.
Di una buona carbonara fatta come si deve, mai!
Buona domenica e… occhio alle lattine!
Ig – @fairness_mag