Addio telline (e addio estate). In questo settembre piovoso che stiamo vivendo, tra i tanti buoni propositi a cui poi dobbiamo realmente far fronte, arriva anche il tempo di bilanci. Anche quelli gastronomici!Questa fine estate, o meglio, quest’anno è toccato alle tanto amate telline del litorale Laziale, e tanto amate dai Romani, fare un bilancio. A quanto sembra, le tanto amate telline, sono scarseggiate o addirittura scomparse dalle tavole dei Romani. Nel cuore della costa laziale, Fregene, luogo di villeggiatura per molti romani (e teatro di passate estati da sogno, ricordate la dolce vita’) ha vissuto un’estate, quella del 2024, che verrà ricordata per un’assenza importante: quella delle telline. Questo piccolo mollusco bivalve, (si correttamente si chiama così) un tempo emblema della ristorazione locale e simbolo dell’identità del borgo, ahinoi è scomparso dalle reti dei pescatori.
Un evento che non si vedeva dal 1950, l’anno in cui iniziò ufficialmente la pesca nel Villaggio dei Pescatori
Una tradizione che viene dal mare
Il Villaggio dei Pescatori, situato nella parte settentrionale di Fregene, ha radici profonde e risale agli anni ’40, quando i pescatori iniziarono a costruire rifugi di fortuna per ripararsi e custodire le loro attrezzature. Col tempo, questo piccolo nucleo crebbe, diventando un vero e proprio agglomerato urbano. Le famiglie di pescatori, molte delle quali provenienti dal Sud Italia, si dedicarono con passione alla pesca delle telline, molluschi che si trovano nelle sabbie della costa bassa e sabbiosa del litorale laziale.
Fregene, con la sua vocazione estiva, divenne un rifugio per i romani in cerca di mare e relax, ma anche di buona cucina. Qui, nei ristoranti, la bruschetta con le telline divenne il piatto simbolo della Dolce Vita. Persino Federico Fellini, regista iconico, si dice fosse un grande amante di questo piatto.
Il 2024: un’estate senza telline
Ma quest’anno, un anno bisestile e a quanto pare poco fortunato, nessuna barca è partita dal Villaggio dei Pescatori alla ricerca di telline.
Una tradizione che sembrava intoccabile, quella della pesca di questi piccoli molluschi, si è fermata
Non si era mai visto un tale silenzio in mare dal 1950. Negli ultimi vent’anni, la pesca era già stata portata avanti da pochi appassionati, tra cui Mariano Micco e il figlio Massimo, insieme ad Antonio Tamburino, terza generazione di pescatori. Tuttavia, anche loro hanno dovuto arrendersi. La barca dei Micco è stata venduta, e l’ultima speranza si è trasferita a Fiumicino, con Paolo Gioia, che ora mantiene viva, seppur lontano, la tradizione.
Un futuro incerto per le telline
La pesca delle telline, attività delicata e fortemente influenzata dalle condizioni meteo e dallo stato del mare, è divenuta sempre più complessa. Solo in un centinaio di giorni l’anno è possibile praticarla, e tra i principali nemici di questo mollusco non ci sono solo l’inquinamento e l’urbanizzazione selvaggia, ma anche il cambiamento climatico. Il mare deve essere calmo per permettere ai pescatori di rastrellare la sabbia alla ricerca delle telline, un equilibrio naturale che sembra essersi rotto.
Il Villaggio dei Pescatori, nato dall’umile ma laboriosa attività dei tellinari, si trova oggi di fronte a una nuova sfida: mantenere viva una tradizione che rischia di sparire. E mentre il mare di Fregene resta silenzioso, i romani, in cerca del sapore autentico della costa, si chiedono se un giorno potranno di nuovo gustare quelle bruschette che raccontavano storie di un tempo più semplice e genuino.
Ig – @fairness_mag