L’ok definitivo dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati
(Riflessione) Sono felice di constatare che per una volta nel nostro paese non si confonda una eventuale damnatio memoriae (per chi la pensa in un certo modo, certo non io) verso un personaggio, notoriamente di grandissimo rilievo, come un re, un condottiero o un duce, con un intero periodo storico in cui il personaggio ha vissuto ed operato.
È questo il caso della negazione, persino dell’oblio di un intero periodo storico della nostra nazione, che negli anni ’20 – ’30 e ’40 del secolo scorso, ha espresso tecnologie d’avanguardia, progresso sociale riconosciuto e ammirato nel mondo, grandi scienziati, artisti, primati, correnti architettoniche, maestose opere pubbliche, giusto per citare alcuni dei risultati raggiunti.
L’imperatore domiziano, nel primo secolo dopo cristo, fu “damnato ad memoriam” ad opera soprattutto del senato, ma le sue conquiste in britannia, caledonia e dacia, lungi dall’essere dimenticate, furono esaltate nella memoria popolare come testimonianze delle conquiste raggiunte e della grandezza dell’impero nel periodo di riferimento.
E allora consentiamo pure a chi vuole farlo (per fortuna da noi esiste liberta’ di espressione, neppure uno stupido può’ essere silenziato) di “damnare” la memoria di grandi personaggi storici, ma non permettiamo a nessuno di buttare l’acqua col bambino sporco (ammesso e non concesso che nella percezione di alcuni il bambino fosse veramente sporco).
Carmelo Cosentino
Ig – @fairness_mag