“E anche questo anno è finito! Speriamo che il prossimo sia migliore…”
Dite la verità, quante volte avete sentito questa frase negli ultimi giorni?
Sembra quasi un mantra pronunciato ad ogni fine anno, un augurio di buon auspicio per l’anno che verrà.
Salutando, allora, l’anno che ci lasciamo alle spalle, proviamo a vedere insieme quali sono state le parole o le frasi più utilizzate in questo uscente 2024.
Siete pronti a sentirvi più boomer che mai?
Iniziamo!
Dissing
Come abbiamo visto in un articolo precedente, si tratta di un termine non proprio moderno ma tornato alla ribalta negli ultimi mesi grazie a diversi cantanti (ma anche opinionisti, giornalisti, influencer etc) che si sono sfidati a suon di risposte taglienti via social. Chissà se, nel 2025, riusciranno a parlare di persona senza riempire i social del loro rancore. Non ci credo molto, ma la speranza è sempre l’ultima a morire!
Greve
Altra parola in voga tra i ragazzi. Greve, dal latino gravis, ovvero grave, è un aggettivo che viene utilizzato per indicare uno stato di sofferenza nel parlante. Quando una situazione o, ancora peggio, una persona viene definita greve significa che si tratta di una persona pesante, lamentosa, difficile da sopportare. Può essere utilizzato anche per definire qualcuno di particolarmente volgare o rozzo.
Essere un rimasto
Almeno in origine, questa frase serviva a identificare una persona rimasta ferma, legata, intrappolata in una situazione. E’ un rimasto chi è stato lasciato dalla fidanzata e non riesce ad andare avanti con la sua vita. Con la diffusione di Tik Tok e similari si è poi osservata la diffusione di questo slang ma con un’accezione assolutamente negativa. E’ un rimasto chi è un po’ meno sveglio, chi ha un atteggiamento strambo, chi non si omologa alla massa. Non amo questo lemma, ma è effettivamente – ahimè- molto utilizzato dai ragazzi, per fortuna anche solo per scherzare. Noi dicevamo “Sei proprio sciocco”, loro dicono “Sei un rimasto”.
Matchare
Utilizzato solitamente nell’ambito del vestiario, è diffusa prassi ormai tra le ragazzine decidere il giorno prima cosa indossare l’indomani a scuola, in modo da poter vestire “matchate”. Dall’inglese to match, abbinare, questo anglicismo viene continuamente utilizzato per indicare che due persone sono vestite uguali o almeno con gli stessi colori. Se avete in casa adolescenti, soprattutto femmine, sapete benissimo di cosa sto parlando.
Triggerare
Altro lemma preso in presto dal vocabolario estero. Dall’inglese trigger, ovvero grilletto ma anche innesco, questa parola si è affacciata nel mondo social e si sta espandendo sempre di più. Con il significato di provocare una reazione , attivare, offendere, si tratta di una forma gergale prevalentemente giovanile utilizzata soprattutto per descrivere i rapporti con li adulti o le reazioni di chi ha “sgravato”.
Sgravare
Nel suo significato originario significa letteralmente disfarsi di un peso. Intendendo la parola peso nel suo senso letterale, non ci viene difficile capire questa parola sia sinonimo di partorire. Tutto questo, ovviamente, nel mondo della Treccani. Ma noi stiamo navigando nel mondo dei giovani, un mondo impervio, difficile, dal linguaggio complicato e creativo, dove nulla è ciò che sembra, o quasi.
Qui, signori e signore, ci troviamo di fronte ad un lemma che cambia significato a seconda del contesto.
Nel gergo giovanile, infatti, si può sgravare quando ci si sfoga, e quindi ci si libera di un peso o si risolve una situazione mal sopportata; si sgrava quando si esagera un comportamento, magari reagendo in maniera poderosa, rispetto alla gravità della situazione. Ma sgravato può anche essere qualcosa di positivo. Delle scarpe sgravate, in gergo giovanile, solo delle scarpe particolarmente belle. Sgravate perché, appunto, esagerate nel loro essere bellissime.
Spero di non avere sgravato nemmeno io, proponendovi tutte queste parole particolari. Sono sicura in realtà che chi ha degli adolescenti in casa avesse già sentito pronunciare queste parole.
Magari alcune le avevate già interpretate, altre no. L’importante è far sempre in modo che il linguaggio, seppur nuovo e sempre più in evoluzione, rimanga un ponte di comunicazione con i giovani e non un muro di chiusura. Perché la comunicazione è una delle più alte forme di amore.
Ci vediamo nel 2025!
PS: Dedico questo articolo a Riccardo, Alice e Azzurra, gli adolescenti che mi triggerano continuamente, ma che mantengono il mio linguaggio sempre vivo e aggiornato! Anche questo è amore <3
Ig – @fairness_mag