Il termine mistero affonda le sue radici in una tradizione ricca e affascinante, risalente al XIV secolo. Originario dell’anglo-francese misterie e dell’antico francese mistere, in passato questo termine evocava l’idea di verità religiosa rivelata e di significati spirituali nascosti. Lo studio della sua etimologia ci porta fino al latino mysterium, che indicava appunto il concetto di rito segreto o cosa misteriosa, e al greco mystērion, un termine che si riferiva a rituali conosciuti solo da pochi.
In greco, mystēs significa colui che è stato iniziato, e deriva dal verbo myein, che significa chiudere o serrare. Queste radici suggeriscono che gli iniziati, probabilmente, dovevano mantenere il segreto riguardo ai riti sacri, chiudendo la bocca e aprendo gli occhi solo per osservare ciò che era riservato a loro. I mysteria, rituali di iniziazione legati a divinità come Demetra e Dioniso, portavano quindi con sé un significato sociale e spirituale profondo.
Poi, con il passare del tempo, il termine mistero ha assunto significati sempre più ricchi nel contesto cristiano. È diventato un elemento centrale nelle rappresentazioni teatrali medievali e nei misteri del rosario, rivelando verità divine attraverso i sacramenti, considerati come veri e propri misteri che offrono un assaggio della grazia divina. Conseguentemente, il concetto di mistero è diventato fondamentale nella teologia, attraverso temi complessi come la Trinità e l’Incarnazione. Basti pensare al mistero della fede evocato durante le messe cristiane.
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Ma la storia del mistero non si ferma qui. Nel XX secolo, il termine ha trovato nuova vita nel genere letterario giallo, emerso nel 1908, e nel termine colloquiale mystery meat (carne misteriosa), utilizzato nel 1949 per descrivere carne di qualità incerta – appunto misteriosa – servita in mense militari o scolastiche. Questo cambiamento di paradigma mostra come il mistero possa essere associato a situazioni di ambiguità e incertezza, rivelando la sua capacità di adattarsi ai contesti contemporanei.
È inoltre affascinante notare come, nel passato, il termine fosse strettamente legato alle corporazioni artigiane medievali, dove indicava un mestiere o un’arte. Questa accezione, derivante dal latino ministerium, si intreccia con il francese métier, e riflette l’importanza delle competenze esclusive necessarie per praticare un determinato lavoro. Le corporazioni, quindi, usavano il termine per descrivere le abilità e le conoscenze riservate a pochi, creando un senso di esclusività e appartenenza.
Un altro aspetto cruciale è la lessicografia, che analizza come le parole vengano definite e utilizzate nel tempo.
Da un’analisi approfondita, possiamo notare come nei dizionari storici le definizioni di mistero rivelano che, nel tempo, la comprensione e l’uso della parola sono cambiati, tracciando un percorso che mostra l’evoluzione semantica di questo termine.
Fortunatamente, questo strumento ci permette di esplorare come le sue connotazioni si siano ampliate o ristrette a seconda delle epoche e delle culture, svelando i cambiamenti nella percezione collettiva del mistero stesso.
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Anche i rituali linguistici giocano un ruolo essenziale nell’uso del termine mistero. In molte culture, i riti e le pratiche religiose sono accompagnati da linguaggi e simboli specifici. Pensiamo alla tradizione cristiana nella quale i sacramenti come il battesimo e la comunione sono considerati misteri che richiedono un linguaggio rituale specifico che possiede una struttura e un significato unici, riservati a iniziati o membri di comunità particolari.
Proprio come nei riti greci, questi linguaggi non solo comunicano significati profondi, ma contribuiscono anche a creare un senso di identità e appartenenza tra i partecipanti. Oggigiorno è un mistero tutto ciò che non si conosce, che ci è precluso, nascosto. In realtà abbiamo appena visto che l’origine di questo termine si può ricollegare più a un qualcosa di conosciuto, ma solo da un gruppo ristretto di persone. Più che misteriosi, i vecchi riti erano elitari, e sappiamo bene quanto pauroso e oscuro possa sembrarci tutto ciò che è ignoto. La parola mistero è nata per evocare l’idea di una verità religiosa rivelata nella luce nella conoscenza, per poi essere – nel tempo – relegata a un significato più oscuro. Il tempo passa e le parole possono ribaltarsi nel loro significato.
E’ forse questo il vero mistero della linguaggio.