Re Carlo III a Roma. Un incontro tra culture, memorie e futuro

Date:

Roma — Certe visite non si esauriscono nel protocollo. Lasciano un’impronta più sottile, più profonda. È il caso di Re Carlo III, che con la sua presenza discreta e densa di significati ha segnato un momento raro nella storia recente dei rapporti tra Italia e Regno Unito. Un re in Parlamento, la lingua di Dante sulle labbra, il ricordo di Falcone, l’omaggio alla Resistenza, un brindisi sotto il cielo di Roma: la cronaca di un’intesa che diventa visione.

Non era mai accaduto prima che un sovrano britannico parlasse nell’Aula di Montecitorio. E Carlo III lo ha fatto con il garbo che lo contraddistingue, scegliendo l’italiano, con rispetto e tenerezza, perfino con un filo di ironia: «Spero di non rovinarla», ha detto con un sorriso, conquistando immediatamente i presenti.

Poi, quel passaggio poetico, scelto con cura: «E quindi uscimmo a riveder le stelle». Non solo un omaggio a Dante, ma una metafora potente in tempi di ombre geopolitiche e incertezze globali. È l’augurio che le due nazioni, insieme, possano continuare a cercare la luce, condividendo ideali e responsabilità.

Nel suo discorso, Carlo III non ha evitato i temi difficili. Ha ricordato, con emozione, l’omaggio reso dalla Regina Elisabetta a Giovanni Falcone, nel giorno successivo alla strage di Capaci. Ha citato la Resistenza, evocando la figura luminosa di Paola Del Din, partigiana e simbolo di un’Italia coraggiosa. Ha parlato di democrazia, di libertà, della forza dei Parlamenti come baluardi contro l’autoritarismo. Le sue parole hanno toccato corde autentiche, ricevendo in cambio una standing ovation.

Credit – Senato Italiano Aula di Montecitorio

Ma accanto alla memoria, Carlo III ha saputo offrire anche prospettiva. Ha rilanciato la collaborazione tra Italia e Regno Unito sui grandi temi globali: dalla difesa comune — citando la Nato e il programma aeronautico congiunto — all’economia post-Brexit, fino alla transizione ecologica. In particolare, ha voluto portare a Roma il suo progetto più caro, la Sustainable Markets Initiative, simbolo di un impegno personale per un’economia rigenerativa, più giusta e più verde.

A dare leggerezza e profondità al tempo stesso, il suo sguardo affettuoso verso la cultura italiana. Shakespeare, ha ricordato, ambienta in Italia un terzo delle sue tragedie. E con il suo inconfondibile humour ha scherzato su un omaggio tutto britannico: «Abbiamo dato persino il nome Garibaldi a un biscotto, il massimo dell’ammirazione per un britannico». Un segno, anche questo, di quanto profondo sia l’amore di Re Carlo III per il nostro Paese.

La giornata si è snodata tra i luoghi simbolo del potere e della spiritualità. Dalla visita al Senato a quella, privata e toccante, con Papa Francesco. E si è conclusa in serata al Quirinale, dove il Re, insieme a Camilla, ha partecipato al banchetto di Stato. Un’occasione per rinnovare il legame personale con il Presidente Mattarella, al quale ha rivolto parole d’ammirazione per i suoi dieci anni alla guida della Repubblica. Davanti a 150 ospiti, tra cui il tenore Andrea Bocelli, Carlo III ha alzato il calice: «All’amicizia tra i nostri Paesi, che possa durare anch’essa in eterno».

In un’epoca che pare smarrire il senso della misura e della memoria, la visita del sovrano ha offerto un momento di grazia istituzionale. Un’occasione per ritrovare — tra le pieghe della storia comune — le ragioni profonde di un’alleanza che guarda al futuro. E che, come ha detto il costituzionalista Francesco Clementi, si fonda oggi non più sulle forme, ma sui valori condivisi: democrazia, libertà, solidarietà.

Re Carlo III ha lasciato Roma con discrezione, com’è arrivato. Ma con il gesto nobile e raro di chi, da ospite, si fa ponte. E da sovrano, si fa messaggero di civiltà.

spot_img

Popular

More like this
Related

Vini No e Low Alcol. “Il nuovo trend che rivoluziona il settore Vitivinicolo”

L’ascesa dei vini a bassa gradazione Una nuova era...

Maratona. Origine Linguistica ed Evoluzione di un Termine

Il termine “maratona” deriva dalla battaglia di Maratona (490 a.C.) e dalla corsa leggendaria di Filippide. Dall’antico greco "Μαραθών", ha assunto un significato più ampio, indicando non solo la gara di lunga distanza, ma anche sfide prolungate in vari ambiti. Oggi rappresenta resistenza, impegno e determinazione, sia nello sport che nel linguaggio quotidiano.

Rinnovo Del Passaporto Italiano 🇮🇹 Presso Le Sede del Comites di Londra

🇬🇧2/4/2025 - Un ottimo servizio che, a mio avviso,...

Santa Eustochia. Una vita di fede tra Messina e il Rinascimento

La Messina rinascimentale, culla di arte e spiritualità Nel cuore...