🇮🇹La Moka compie 90 anni!🇮🇹

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Intere generazioni di italiani si sono risvegliate al mattino con il borbottio della caffettiera e l’aroma di caffè sprigionato in tutta la casa. Oggi forse tutto questo un po’ meno a causa delle recenti macchine a cialde o a capsule che hanno completamente annullato i preziosi minuti di attesa, in completa e perfetta sintonia con la velocità dei nostri ritmi quotidiani.

Ma sapevate che questo oggetto di uso comune presente in quasi tutte le case degli italiani e sempre più spesso dimenticato in un angolo remoto della cucina, è esposto nella collezione del Museum Of Modern Arts (MOMA) di New York a titolo permanente?

Ebbene si, dal momento della sua invenzione, la Moka Express non solo ha rivoluzionato il modo di fare il caffè diventando un oggetto di uso quotidiano per tante famiglie ma si è conquistato lo status di oggetto cult del design internazionale.

E quest’anno festeggia i 90 anni dalla sua invenzione!

Era infatti il 1933 quando Alfonso Bialetti, nonno del famoso designer Alberto Alessi, ebbe la brillante idea della Moka Express.

Bialetti aveva aperto nel 1919 un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio e, dopo aver sperimentato la produzione di una serie di articoli casalinghi, si era concentrato sul design di una caffettiera.

Si racconta che l’idea gli arrivò osservando la moglie fare il bucato con una rudimentale lavatrice dotata di una caldaia nella parte inferiore e di una vasca nella parte superiore.

E il nome? Si fece ispirare dalla città di Mokha, porto sulle coste del Mar Rosso nello Yemen, rinomata per essere stata il maggior mercato del caffè dal XV al XVII secolo.

Prima dell’invenzione della caffettiera Bialetti non era cosi’ facile preparare il caffè in casa.

La caffettiera a stantuffo, la caffettiera a filtro, la piu’ famosa caffettiera napoletana o il caffè turco erano le varie opzioni per un caffè casalingo. Ma la Moka introdusse un modo di preparazione del caffè rivoluzionario, grazie a pochi e semplici passaggi: riempire la caldaia con acqua fresca, inserire il filtro riempiendolo con caffè macinato e chiudere la parte superiore. Pochi movimenti e il gioco era fatto!

Dall’anno della sua invenzione, la reputazione crebbe velocemente.

Ma la svolta avvenne nel 1958 quando per la prima volta il famoso “Omino coi baffi” fece la sua apparizione durante le pause del programma televisivo Carosello.

Quando il buffo personaggio parlava, la bocca assumeva la forma delle lettere dell’alfabeto delle parole che pronunciava.

Disegnato da Paul Campani, l’omino divenne un vero e proprio tormentone nonché una strategia pubblicitaria che fece scuola per anni.

Non a caso fu scelto come simbolo e logo del Gruppo Bialetti, giungendo fino ai giorni nostri.

Da allora la Moka ha venduto milioni di esemplari in tutto il mondo ma, cosa più importante, secondo un sondaggio della Unione Italiana Food, ha contribuito ogni mattina col suo tipico suono a stimolare la produzione della serotonina o ormone del buonumore


Ig – @fairness_mag

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Alessandra G. - Swiss
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