La Domenica di Fairness. La perfezione Imperfetta

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Ieri mi sono trovata a sfogliare una rivista patinata, una di quelle piene di modelle impeccabili, volti senza un segno di stanchezza, corpi scolpiti come statue, e mi sono fermata a riflettere su una sensazione che, forse, conosciamo tutti fin troppo bene: l’insicurezza. Non importa chi siamo, quale lavoro facciamo, in che città viviamo. Quando ci troviamo davanti a queste immagini di perfezione estrema, sentiamo quel piccolo nodo allo stomaco. Quel pensiero, anche solo per un attimo, che forse non siamo abbastanza.

Ma la domanda che mi faccio è: davvero abbiamo bisogno di queste immagini perfette? È davvero necessario vivere all’ombra di una perfezione che, in fondo, non esiste? Beh, cari amici, credo proprio di no.

La verità è un’altra. La bellezza reale è fatta di imperfezioni. Sono quelle piccole cose che ci rendono unici e che raccontano la nostra storia.

Quante volte ci svegliamo al mattino e ci guardiamo allo specchio con un po’ di stanchezza negli occhi, con la pelle che non è perfetta e forse con qualche chilo in più che ci infastidisce? Eppure, quella è la normalità. La bellezza della normalità! La bellezza vera. Rughe che raccontano sorrisi passati, segni sul viso che parlano di lunghe giornate di lavoro, corpi che non sono scolpiti, ma che vivono.

Questi sono i dettagli che dovremmo abbracciare, non nascondere.

I social media, però, ci bombardano ogni giorno con immagini ritoccate, filtrate, che non hanno nulla di reale. Queste foto ci fanno credere che dovremmo assomigliare a modelle o celebrità perfette, senza imperfezioni. Ma la verità? Quelle stesse celebrità, viste da vicino, sono proprio come noi. Hanno rughe, difetti, capelli spettinati e occhiaie. Ma sui social non lo vediamo mai, perché è tutto ritoccato. Santo Photoshop… che è diventato, purtroppo, una trappola che ci fa credere in un ideale di bellezza che non esiste.

Dovremmo tutti, nel nostro piccolo, abbracciare la body positivity ribellandoci a questa idea di perfezione irraggiungibile, ed accettare e amare il nostro corpo così com’è.

bodypositive

Sappiamo tutti perfettamente che non è facile, certo. Quando sei circondato da immagini di corpi scolpiti e visi perfetti, è normale sentirsi inadeguati. Ma la verità è che ogni corpo ha il diritto di essere celebrato. Che tu abbia delle rughe, un po’ di cellulite o non indossi una taglia XL, non sei meno bello di chi appare sulle copertine delle riviste.

Accettare il proprio corpo non significa arrendersi o trascurarsi. Significa smettere di combattere una battaglia inutile contro qualcosa che non possiamo e non dobbiamo cambiare.

La bellezza non è un concetto fisso e rigido, è fatta di diversità, di autenticità.

E dobbiamo ricordarlo ogni giorno, soprattutto quando ci troviamo di fronte a immagini che sembrano dirci il contrario.

Ma c’è una cosa fondamentale che tutti dobbiamo imparare: l’autostima. L’insicurezza è una trappola che ci spinge a cercare di cambiare chi siamo, a rincorrere diete miracolose, prodotti di bellezza che promettono la pelle perfetta, abiti che dovrebbero farci sembrare più magri, più alti, più giovani.

Ma alla fine, cosa otteniamo? Solo una profonda frustrazione

Senza retorica dobbiamo invertire la rotta. Dobbiamo imparare a guardarci allo specchio con gentilezza, con amore. Dobbiamo riconoscere che il nostro valore non sta in una taglia o in un viso privo di difetti, ma in ciò che siamo dentro. L’autostima è la chiave per uscire da questo ciclo di insicurezza. E sì, ci vorrà tempo per costruirla, ma credetemi, vale la pena farlo.

Forse la cosa più importante che dobbiamo ricordare è che quello che vediamo online non è reale. Quei corpi perfetti non esistono davvero. Quei volti impeccabili non sono che il risultato di ore di trucco, luci perfette e filtri digitali. Nessuno è così quando si sveglia al mattino. E va benissimo così.

La bellezza autentica non ha bisogno di filtri. È quella che troviamo in noi stessi, nelle persone che amiamo, nelle imperfezioni che raccontano chi siamo. Ogni ruga, ogni segno di stanchezza, ogni curva del nostro corpo è parte della nostra storia. E questa storia è unica e preziosa.

Ricordate cosa diceva Anna Magnani? “Lasciami tutte le rughe, non me né togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!”

In un mondo che ci spinge continuamente a essere perfetti, dobbiamo imparare a resistere. Dobbiamo imparare a riscoprire la bellezza dell’autenticità. Non dobbiamo assomigliare a nessuno, se non a noi stessi. Non c’è bisogno di filtri, di ritocchi, di corpi scolpiti per essere belli, la bellezza vera è fatta di imperfezioni, di autenticità, di storie che raccontano chi siamo davvero.

Quindi, la prossima volta che ci guardiamo allo specchio, smettiamo di cercare difetti e iniziamo a vedere la bellezza che c’è in noi.

E ricordiamoci che non c’è niente di più bello di un corpo autentico e un’anima bella.


Ig – @fairness_mag

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