Una folla impazzita, carrelli stracolmi e sconti vertiginosi. Il Black Friday è diventato sinonimo di consumismo sfrenato e desiderio incontrollabile di acquisto. Ma mentre milioni di persone si lanciano alla caccia dell’affare perfetto, pochi si fermano a riflettere sull’incredibile macchina economica che si cela dietro a questa giornata. Dall’origine negli Stati Uniti alle sue ramificazioni globali, il Black Friday non è solo un evento commerciale: è un fenomeno socioeconomico senza precedenti. Scopriamo come e perché è nato, e quali sono le sue devastanti – o straordinarie – conseguenze.
Il termine “Black Friday” nasce in modo curioso e inaspettato. Negli anni ’50 a Filadelfia, la polizia usava questo termine per descrivere il caos che seguiva il Giorno del Ringraziamento, quando masse di persone invadevano le strade per lo shopping natalizio e per assistere a una partita di football. Il traffico, gli incidenti e le folle rendevano la giornata un incubo per le forze dell’ordine. Ma negli anni ’80, i commercianti decisero di ribaltare la narrativa: il “nero” non era più il simbolo del caos, bensì il colore dei conti in attivo. Era il giorno in cui i bilanci, perennemente in rosso, tornavano finalmente a prosperare.
Oggi, il Black Friday è un rituale capitalistico che ha varcato i confini americani, conquistando il mondo intero. Da Parigi a Pechino, da Roma a Rio, non c’è angolo del pianeta che non venga toccato dalla febbre degli sconti.
Le Origini: Da “Giornata Nera” a Opportunità Dorata
Il Black Friday non è solo una festa dello shopping, è un mastodontico generatore di PIL. In un solo giorno, si registrano vendite per miliardi di dollari a livello globale. Nel 2022, negli Stati Uniti, i consumatori hanno speso oltre 9 miliardi di dollari solo per gli acquisti online, senza contare i miliardi mossi nei negozi fisici. E le cifre continuano a salire vertiginosamente.
Ma l’indotto economico non si limita alle casse dei commercianti. Gli effetti del Black Friday si estendono in molti settori:
- Logistica e Trasporti: Milioni di pacchi viaggiano ogni giorno durante il weekend del Black Friday, spingendo al massimo la capacità delle aziende di spedizioni.
- Marketing e Pubblicità: Le aziende investono cifre astronomiche in campagne pubblicitarie per catturare l’attenzione dei consumatori, dando lavoro a migliaia di professionisti.
- Tecnologia e Innovazione: Le piattaforme di e-commerce si preparano per mesi per sostenere l’enorme volume di traffico. Amazon, ad esempio, assume decine di migliaia di lavoratori stagionali solo per gestire il picco di ordini.
- Occupazione Temporanea: Migliaia di lavoratori stagionali trovano impiego in negozi, magazzini e centri di distribuzione, sostenendo intere economie locali.
E non dimentichiamo il “Cyber Monday”, il fratello digitale del Black Friday, che spinge ancora di più l’e-commerce globale, creando un effetto domino che dura settimane.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Se da un lato il Black Friday alimenta l’economia, dall’altro pone inquietanti interrogativi. Il consumismo sfrenato è sostenibile? L’enorme produzione di beni, le spedizioni globali e gli imballaggi contribuiscono all’inquinamento e al cambiamento climatico. Inoltre, molte aziende offrono sconti apparenti, gonfiando i prezzi nei mesi precedenti per poi far credere ai consumatori di fare un affare.
E poi c’è l’impatto psicologico. Il Black Friday spinge le persone a comprare non ciò di cui hanno bisogno, ma ciò che credono di desiderare, creando una dipendenza dal consumo che molti definiscono una vera “malattia sociale”.
Nonostante le critiche, il Black Friday sembra inarrestabile. Paesi come l’Italia, inizialmente scettici, lo hanno adottato con entusiasmo, trasformandolo in un momento cruciale per il commercio. Persino settori come l’immobiliare e l’automotive hanno iniziato a cavalcare l’onda degli sconti, offrendo promozioni su case e automobili.
Ma la domanda rimane: è un’opportunità per le economie locali o un altro strumento del capitalismo globale che alimenta disuguaglianze e insostenibilità? Una cosa è certa: il Black Friday non è solo un giorno di shopping. È un riflesso del nostro tempo, dove il desiderio di possesso supera spesso quello di consapevolezza.
In questo venerdì nero, mentre i carrelli si riempiono e i conti bancari si svuotano, vale la pena chiedersi: chi sta davvero facendo un affare?
Ig – @fairness_mag